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Tutela e valorizzazione
delle lingue minoritarie storiche

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La lingua occitana comprende un insieme di varietà linguistiche che hanno caratteristiche proprie, riconoscibili in un’area che comprende tutto il Sud della Francia, “debordando” anche nelle vallate orientali del Piemonte. Un patrimonio linguistico riconducibile ad un'unica matrice originale, costituita da quella lingua romanza, la “Lingua d'Oc”, che durante l'epoca medievale dei trovatori toccò l'apice della propria diffusione.

parloummo ousitan
Chiamato così per l'uso della particella “oc” al posto dell' ”oil” francese per dire “sì”, l'occitano ricopre un ruolo centrale tra tutte le parlate latine in Europa. Un tempo utilizzata non solo come parlata ufficiale, ma anche nel campo giuridico e legislativo, la lingua occitana ha dovuto affrontare un massiccio ridimensionamento e confinamento in seguito all'imposizione del francese come lingua ufficiale nel territorio transalpino. Una lingua ed una cultura sopravvissute a non poche difficoltà: un patrimonio tramandato di padre in figlio soprattutto oralmente. Questa lingua ha un’origine neolatina: è una lingua romanza che appartiene al sottogruppo delle gallo-romanze, in cui si trovano anche il francese, il francoprovenzale e il catalano e all’area linguistica del provenzale alpino. Nella regione Piemonte oggi, sono 120 i comuni e 180 mila gli abitanti che parlano la lingua occitana: per l'Italia, un'isola linguistica che va dalla Valle di Susa alle Valli del Monregalese, con una piccola appendice in Liguria ed un Comune in Calabria, Guardia Piemontese, di origine valdese, che ancora oggi parla la lingua d'oc.

L’Occitano parlato nelle valli pinerolesi è conosciuto comunemente con il termine “patouà” e presenta caratteristiche diverse a seconda della zona dando luogo a molteplici varietà locali che differiscono tra di loro per ragioni fonetiche, semantiche e sintattiche a seconda degli influssi e dell’evoluzione storico-culturale di ogni territorio.

Nel Pinerolese





“Progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del programma degli interventi previsti dalla Legge 15 dicembre 1999 n.482 Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche e coordinato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte Settore Promozione del patrimonio culturale e linguistico”